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Cancro: tra dieci anni pronti farmaci antistaminali tumorali

 Il tumore basa la sua evoluzione e la sua “rigenerazione” sulle cellule staminali tumorali: punto principale della resistenza del cancro perché essenzialmente resistenti alla chemioterapia e difficili da combattere.  Grazie ad una ricerca del prof. Stefano Piccolo dell’Università di Padova ora si apre la speranza di poter mettere a punto dei medicinali contro le staminali cancerose entro dieci anni.

La ricerca, pubblicata nella rivista di settore Cell,  cade in concomitanza con la Giornata Nazionale per la ricerca sul cancro patrocinata dall’Airc. Le cellule staminali  tumorali sono quelle che, per spiegare con chiarezza, rappresentano la principale causa di metastasi. Come sottolinea il ricercatore:

La progressione tumorale è un fenomeno legato all’aumento della proporzione delle cellule staminali. La nostra ricerca è partita così dalla comparazione fra tumori al seno aggressivi ad alto grado istologico e tumori benigni.

Al fine di trovare una cura adeguata,  gli scienziati si sono messi al lavoro su queste particolari cellule per trovare l’elemento scatenante, dal punto di vista molecolare, al fine di capire cosa guidasse questi particolari elementi nell’essere così “deleteri”. Non potendosi basare su semplici illazioni,  i ricercatori si sono concentrati nella rilevazione dei meccanismi, attraverso una serrata indagine genetica.

Ed il risultato è arrivato grazie alla comparazione genetica di diversi tumori umani aggressivi in stadio avanzato e tumori benigni presi in stadio precoce. Una analisi che ha portato alla comprensione della strada da seguire ed a tutta una serie di marcatori genetici da provare. Fino a portare alla scoperta di Taz, marcatore direttamente correlato all’aumento delle cellule staminali cancerose. Continua il prof. Piccolo:

Abbiamo scoperto che nella progressione tumorale le cellule che hanno questo marcatore giocano un ruolo fondamentale: via via che il tumore progredisce, il numero di Taz nell’organo tumorale aumenta.

Riuscire ad inibire Taz, ha portato in laboratorio a trasformare le cellule staminali tumorali in cellule benigne. Abbattendone quindi la pericolosità. Questo studio non solo potrà aprire la speranza, entro dieci anni, della creazione di farmaci in grado di curare il tumore, ma potrà dare una nuova linfa a quello che è il percorso relativo alle cellule staminali.

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Airc