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Il segreto della longevità è scritto nel Dna e nel nostro menu

La speranza di vita media si sta allungando, sempre più anziani arrivano o superano i 100 anni, ma come fanno? Se volete sapere se vi sarà possibile sopravvivere per lungo tempo (salvo incidenti o altri fattori esterni), dovete interrogare i vostri geni. Se invece volete vivere a tutti i costi di più, qualche tecnica che vi può aiutare c’è.

Partendo dal lato genetico, secondo Michael Rose, un biologo evoluzionista dell’Università di Irvine, in California, la risposta sta nei nostri geni. Nel nostro Dna possiamo distinguere, tra gli altri, due tipi di geni: i gerontogeni (responsabili dell’invecchiamento) e i longevity assurance genes (quelli che garantiscono la longevità). Disattivando i gerontogeni, Rose è riuscito a far sopravvivere moscerini della frutta più o meno il triplo di quello che vivrebbero normalmente. Se riuscisse a fare la stessa cosa sull’uomo, è stato calcolato che questa “cavia” potrebbe sopravvivere all’incirca fino ai 160 anni.

Sono circa una cinquantina i geni responsabili dell’invecchiamento, ma uno di essi, chiamato non per caso “Matusalemme” è da solo in grado di aumentare di un terzo la vita di un uomo. Ma anche altri come l’Indy o il p66shc sono in grado di raddoppiare la longevità. Per bloccare la degenerazione sono necessarie terapie ormonali come l’assunzione di Igf1, il quale però aumenta il rischio di generare tumori. Negli uomini ultracentenari sono state rilevate abbondanza dell’aplogruppo J del DNA mitocondriale e un’aumentata frequenza allelica dei geni HLA DR 11, HLA DR B1 e HLA DQ. A causa di queste particolarità genetiche in alcune zone del mondo, come ad esempio in Giappone, la popolazione è molto più longeva rispetto ad altre località.

Per chi invece non ha la fortuna di avere un Dna “duraturo”, i consigli da seguire sono i più semplici. Prima di tutto mantenere sempre attivo il corpo, senza lasciarsi andare ed evitando aumenti incontrollati di peso. Importante l’alimentazione, basandola su frutta e verdura, e seguire regole alimentari basilari come mangiare cibi antiossidanti. Potrebbe essere utile anche intraprendere discipline per raggiungere la pace interiore e rilassarsi (un fisico stressato invecchia più in fretta) come lo yoga e altre discipline orientali; non fumare e non eccedere con l’alcool; dormire bene e addirittura…sposarsi. Infatti è stato dimostrato come nelle coppie sposate siano meno frequenti, o comunque appaiono più tardi, alcune malattie che arrivano di solito con l’età, come l’Alzheimer, il cancro alla prostata, depressione e problemi cardiaci. Ma soprattutto per vivere tanto bisogna essere ottimisti, è stato infatti provato che chi è pessimista può incorrere maggiormente in incidenti o depressione.

Fonte: [http://www.albanesi.it/Eta/geni.htm]