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Fumo di sigaretta: legame con BPCO e scompenso cardiaco

 Vi è correlazione tra il fumo di sigaretta e malattie come il BPCO e lo scompenso cardiaco. Ed i numeri, purtroppo, sembrano non voler scendere: in Italia i fumatori abituali sono dodici milioni ed almeno 70mila persone muoiono per patologie correlate al tabacco. L’allarme è stato recentemente lanciato nel corso della VI Conferenza nazionale sulla BPCO, una delle malattie legate all’apparato respiratorio più incidenti nella vita della popolazione.

Organizzata dall’Associazione Italiana Pazienti BPCO Onlus, la tavola rotonda ha voluto fare il punto sui dati relativi alla broncopneumopatia cronica ostruttiva, tentando di capire come agire e sottolineando come una volta per tutte un comportamento a rischio come quello del fumare possa essere una delle principali cause non solo della BPCO ma anche dello scompenso cardiaco, con conseguenze spesso fatali per chi ne è affetto.

Tra gli accusati anche il fumo passivo, che spesso contribuisce allo scatenarsi dei sintomi. Delle 70mila vittime sopra riportate, almeno 30mila muoiono per tumore al polmone. Come spiega il prof. Giacomo Mangiaracina, presidente Soc.Italiana Tabagismo:

L’epidemia da tabacco è la peggiore calamità che l’umanità si sia tirata addosso dopo le grandi pestilenze del passato. I nostri sforzi oggi sono protesi a realizzare almeno due grandi obiettivi: sviluppare la rete dei Centri specializzati nel trattamento del tabagismo (CTT) in ogni regione e in ogni Asl, e creare un fondo nazionale per la lotta al tabacco, come avviene in Inghilterra, con un investimento di almeno 1 euro a cittadino.

La BPCO e lo scompenso cardiaco, raccontano gli esperti, sono entrambe malattie croniche che hanno una prevalenza di incidenza e mortalità nei paesi sviluppati. L’età poi può rappresentare un ulteriore fattore di rischio, essendo la fascia over 65 quella più colpita da entrambe le patologie. Non solo, hanno dei sintomi comuni: parliamo dell’affanno,  che per primo mette a rischio le condizioni di vita del paziente. E non di rado hanno la capacità di manifestarsi una di seguito all’altra: l’una diventa fattore di rischio della precedente.

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