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Settimana Mondiale della Tiroide dedicata al cuore: 18-25 maggio

 

Al via domani la settimana mondiale dedicata alla tiroide che avrà il suo culmine nella World Thyroid day (la Giornata mondiale per la lotta alle malattie della tiroide) il prossimo 25 Maggio. L’obiettivo è semplice, quello dell’informazione e dell’invito ad uno screening alla popolazione. C’è infatti ancora una scarsa consapevolezza riguardo ai disturbi legati alla tiroide e a quali complicanze possono avere sul nostro stato di salute generale. Questo nonostante i numeri pazzeschi di persone in qualche modo colpite da una disfunzione tiroidea.

I disturbi della tiroide colpiscono nel mondo 1,6 miliardi di persone, con un’incidenza maggiore nelle donne ed un aumento costante e progressivo con l’età che avanza, anche se non risparmiano neppure i bambini e possono colpire a qualunque età. La settimana è dedicata a due aspetti particolari: l’importanza della iodioprofilassi (attraverso il consumo di sale iodato) e l’effetto delle malattie tiroidee sul cuore.

La tiroide è la ghiandola preposta a produrre gli ormoni della tiroxina (T4 ) e della triiodotironina (T3), necessari per il corretto funzionamento del metabolismo, dell’apparato cardiovascolare e dello sviluppo del sistema nervoso del bambino oltre che del suo apparato scheletrico. In Italia la carenza di iodio (che provoca comunemente il gozzo) è ormai un problema rilevante solo in alcune aree ristrette per fortuna, ma non per questo bisogna abbassare la guardia: occorre proseguire sulla strada della iodioprofilassi.

Mentre resta fondamentale non dimenticare come eccessi o carenze degli ormoni tiroidei dovuti a disfunzioni, possono incidere sulla salute del cuore. Questo organo infatti reagisce a qualunque anomalia degli ormoni tiroidei e se non viene curata, le malattie cardiache preesistenti possono aggravarsi o se ne sviluppano di altre nuove. Basta pensare che è la triiodotironina (T3) a regolare il battito cardiaco, la circolazione del sangue, la contrattilità cardiaca e il consumo di ossigeno: un ipotiroidismo provocherà quindi brachicardia, con scarsa affluenza di ossigeno agli organi, possibile rischio di alterazioni della pressione con conseguenza di ipertensione predisponente ad ictus ed infarto. Al contrario l’ipertiroidismo potrebbe provocare un battito cardiaco eccessivamente rapido con aritmie e palpitazioni, tachicardia, ipertensione, arteriosclerosi, con altrettanti rischi correlati.

I disturbi della tiroide sono troppo spesso trascurati, mentre dovrebbero far parte degli esami di routine, a qualunque età. Bastano un’analisi del sangue ed eventualmente un’ecografia tiroidea.

Confesso che pur avendo 45 anni non mi sono mai sottoposta a controlli di questo tipo (e neppure il medico me li ha mai proposti), quindi coglierò l’occasione proprio in questa settimana di iniziative speciali organizzate su tutto il territorio italiano. Numerose quelle promosse dalle associazioni di pazienti coordinate dal CAPE (Comitato delle Associazioni dei Pazienti Endocrini): incontri divulgativi per la popolazione e convegni medici, screening gratuiti e diffusione di depliant informativi sulle malattie della tiroide più comuni: l’ipotiroidismo, l’ipertiroidismo, il gozzo, i noduli, le tiroiditi ed il tumore della tiroide. Sul sito Tiroide.com tutte le ulteriori indicazioni del caso.