Home » Dizionario Medico Malattie » Disturbo di ansia generalizzato

Disturbo di ansia generalizzato

Disturbo di ansia generalizzato

Il disturbo d’ansia generalizzato è un modello di frequente e costante preoccupazione e ansia per molte attività ed eventi diversi.

CAUSE: Il disturbo d’ansia generalizzato è una condizione comune. I geni possono giocare un ruolo. Lo stress può anche contribuire allo sviluppo della condizione. Chiunque può sviluppare questo disturbo, anche i bambini. La maggior parte delle persone con il disordine affermano di sentirsi in ansia per un tempo indefinibile. La malattia colpisce un po’ più spesso le donne che gli uomini.

SINTOMI: Il sintomo principale è la presenza quasi costante di preoccupazione o tensione, anche quando ci sono poche o nessuna causa. Le preoccupazioni sembrano galleggiare da un problema ad un altro, come problemi familiari o di relazione, problemi di lavoro, denaro, salute e altri. Anche se si è consapevoli del fatto che le proprie preoccupazioni o paure sono più forti del necessario, una persona con il disturbo ha ancora difficoltà a controllarlo. Altri sintomi includono:

  • Difficoltà di concentrazione;
  • Fatica;
  • Irritabilità;
  • Problemi ad addormentarsi o a mantenere il sonno, e il sonno è spesso inquieto e insoddisfacente;
  • Irrequietezza e ansia molto facili.

Insieme con le preoccupazioni, possono essere presenti anche una serie di sintomi fisici come tensione muscolare (tremori, mal di testa) e problemi di stomaco, come nausea o diarrea.

DIAGNOSI: Il medico eseguirà un esame di salute fisica e mentale. I test saranno fatti per escludere altre condizioni e comportamenti che causano sintomi simili.

TERAPIA: L’obiettivo del trattamento è quello di aiutarvi a star bene giorno per giorno per periodi sempre pià lunghi. Una combinazione di medicinali e terapia cognitivo-comportamentale funziona meglio. I farmaci sono una parte importante del trattamento. Una volta che si inizia a prenderli, non smettere improvvisamente senza parlarne con il medico. I farmaci che possono essere utilizzati sono:

  • Inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) sono di solito la prima scelta. Quelli della ricaptazione della serotonina-norepinefrina (SNRI) sono la seconda opzione;
  • Altri antidepressivi e alcuni farmaci antiepilettici possono essere utilizzati per casi gravi;
  • Le benzodiazepine come alprazolam (Xanax), clonazepam (Klonopin), e lorazepam (Ativan) possono essere utilizzati se gli antidepressivi non aiutano a sufficienza con i sintomi. A lungo termine può scaturire dipendenza da questi farmaci;
  • Un farmaco chiamato buspirone può anche essere usato.

La terapia cognitivo-comportamentale aiuta a capire i vostri comportamenti e come controllarli. Ci saranno 10-20 visite per un certo numero di settimane. Durante la terapia si imparerà a:

  • Capire e controllare la vostra visione distorta della vita;
  • Riconoscere e sostituire i pensieri che causano il panico, diminuendo il senso di impotenza;
  • Gestire lo stress e rilassarsi quando si presentano i sintomi;
  • Evitare di pensare che le preoccupazioni minori si svilupperanno in problemi molto maggiori.

Evitare la caffeina, le droghe e anche alcune medicine per il raffreddore può anche contribuire a ridurre i sintomi. Uno stile di vita sano che includa attività fisica, riposo sufficiente e una buona alimentazione può aiutare a ridurre l’impatto dell’ansia.

PROGNOSI: Le possibilità di guarigione dipendono dalla gravità della condizione. Il disturbo può continuare ed essere difficile da trattare. Tuttavia, molti pazienti migliorano con una combinazione di farmaci e terapia comportamentale. Possibili complicazioni possono essere depressione e abuso di sostanze stupefacenti.

Contattare un medico se si continua a preoccuparsi e ci si sente ansiosi tanto che questo interferisce con le attività quotidiane.

[Fonte: Ny Times]

Per ulteriori informazioni rivolgersi al proprio medico. Le informazioni fornite su MedicinaLive sono di natura generale ed a scopo puramente divulgativo, e non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari.

Foto Credit: Thinkstock