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Bambini, aumenta il numero dei nati da ovociti congelati

 Il dibattito sulla legge 40 ancora non manca di scatenare polemiche di tra politica e società: molte coppie infatti non possono contare su una fecondazione di tipo omologa,  e si trovano a dover soffrire il divieto di fecondazione eterologa presente nel nostro paese. Grazie a ciò, anche in Italia, il numero di bambini nati grazie al congelamento degli ovociti è in aumento.

Si tratta di una pratica di fecondazione alternativa, per la quale la nostra penisola può essere considerata all’avanguardia. Basta scorrere i dati ufficiali resi noti dall’Istituto Superiore della Sanità per rendersene conto. Nei quattro anni compresi tra il 2005 ed il 2009, son0o stati ben 1170 i bambini nati da ovociti congelati e ben 15068 i “cicli di scongelamento”. Si tratta di un grande primato anche a livello mondiale, resosi necessario, secondo alcuni, proprio data la mancanza di tecniche alternative.

Il nostro paese è infatti molto attivo da questo punto di vista, sia perché una delle poche consentite, sia perché fino al 2009, quando si è pronunciata la Cassazione in tal senso, non era consentito il congelamento di embrioni. Dal 1997, quando nacque la prima bambina frutto della fecondazione di un ovocita congelato di strada il nostro sistema ne ha fatto. Ma perché si sceglie questa tipologia di intervento? E’ presto detto: l’ovulo, di per se è un gamete ed al pari dello spermatozoo non è una “potenziale nuova vita”.  Congelandolo si supererebbero tutte quelle demarcazioni etiche che al contrario si fanno molto forti quando si parla di embrioni.

Non solo, si tratta poi di una tecnica sicura: l’incidenza di difetti genetici è pari a quella dei bambini concepiti naturalmente. Un dato che i medici raccolgono continuamente, sebbene, il registro internazionale chiamato a riportare i dati dei bambini nati attraverso questa tecnica di fecondazione ancora non è partito. Ovviamente il dato va visto però alla luce dei singoli numeri. E quello dei nati con fecondazione assistita è di certo più basso di quello relativo alla totalità dei nati per via naturale.

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