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Intervento al varicocele, un’operazione sempre più diffusa

Etimologicamente il termine varicocele, deriva dal latino “varix”, varicosa, e dal greco “kele”, tumefazione.

Si  tratta della dilatazione di un gruppo di vene addossate ai testicoli, con formazione di rigonfiamenti a forma di cordoni e grovigli (varici). Frequenti sono i casi in età puberale a carico del testicolo sinistro, le cui vene hanno una conformazione diversa dal destro, infatti la vena spermatica di destra sbocca direttamente nella vena cava con un tragitto più corto, mentre nella parte sinistra confluisce nella vena renale con un percorso più difficoltoso.

Il varicocele è un’importante causa di infertilità maschile, per questo è consigliata una visita urologica puberale come diagnosi precoce. Spesso infatti i pazienti non manifestano alcun sintomo, ci si accorge della patologia perché non si riesce a procreare. Il dolore quando compare è dovuto all’eccessiva pressione sanguigna all’interno delle vene dilatate, e tende ad aumentare stando in piedi per molte ore e sollevando pesi.

Come ci si accorge di essere affetti da varicocele?

Di solito ci si accerta della presenza di masse sospette. Successivamente si passa ad una visita specialistica, che comprende:  un ecocolordoppler, un esame non invasivo che utilizza gli ultrasuoni, e uno spermiogramma, esame che permette di valutare la fertilità controllando la motilità, la quantità e la morfologia degli spermatozoi.

Una volta diagnosticata una patologia varicocelica, è importante cambiare il proprio stile di vita, fare più attività fisica in modo che le arterie acquistino tonicità, evitare di stare troppo a lungo in piedi e fermi.      Ma se la situazione diventa seria è necessario intervenire chirurgicamente.

Le tecniche chirurgiche più utilizzate sono:

  1. La LEGATURA RETROPERITONEALE
  2. L’INTERVENTO DI PALOMO
  3. La SCLEROTIZZAZIONE

Ma senza dubbio la tecnica che offre maggiori e migliori risultati è la legatura microchirurgica subinguinale delle vene spermatiche.  Intervento che si esegue con un’anestesia spinale o locale e dura all’incirca 45 minuti. Meno invasiva è la tecnica radiologica, che si effettua ambulatorialmente con la cauterizzazione delle vene spermatiche. Questa tecnica è preferibile per le recidive.

La terapia chirurgica porta ad un successo di miglioramento della fertilità il 50% dei pazienti sottoposti ad intervento.

Questa patologia colpisce con maggiore incidenza la popolazione maschile, ma la  popolazione femminile non ne è esclusa, esiste infatti il varicocele femminile, cioè una insufficienza venosa pelvica, che si attua con una dilatazione delle vene ovariche che portano a dolore pelvico, maggiore durante i giorni del ciclo mestruale.

Esiste una predisposizione genetica allo sviluppo del varicocele, infatti si osservano casi nella stessa famiglia di casi di patologie venose anche in altri ambiti, come varici emorroidarie e vene varicose.

Attività sportiva, movimento e alimentazione sana sono abitudini che preservano da questa patologia. come del resto la diagnosi precoce in età puberale può portare repentinamente e con maggior successo ad una cura totale e più efficace.