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Trapianto di trachea, eseguiti i primi due in Italia

Non era mai stato effettuato non solo in Italia, ma nel mondo, un intervento di trapianto di trachea in un paziente affetto da tumore maligno, ma ora giunge notizia dall’azienda ospedaliera universitaria Careggi di Firenze che recentemente ne sono stati effettuati ben due, rispettivamente il 6 ed il 13 luglio scorsi. La notizia è stata diffusa solo oggi a seguito del decorso postoperatorio ritenuto “soddisfacente”, tanto da permettere le dimissioni delle due pazienti che hanno subìto l’intervento.

Si tratta di una donna di nazionalità ceca di 30 anni ed una inglese di 20, per le quali sono serviti interventi di 10 ore ciascuno con équipe da 40 persone tra chirurghi, anestesisti, infermieri biologi e tecnici coordinati dal dott. Paolo Macchiarini, insieme all’équipe del Centro nazionale trapianti e della protezione civile per il prelievo e il trasporto delle trachee.

L’eccezionalità di questi interventi riguarda le tecniche innovative utilizzate come la radioterapia intraoperatoria, utilizzata per evitare il reiterarsi del tumore, a cui si è ricorso per la prima volta in Italia, e poi c’è stato l’utilizzo delle staminali, considerate “decisive” da Macchiarini, secondo cui ora

Si aprono prospettive nuove e straordinarie. Per il futuro è possibile ipotizzare di applicare la stessa innovativa tecnica anche ad altri organi: penso alla laringe o a interventi a livello polmonare. Interventi come questi devono dare fiducia alle persone perché la ricerca ha fatto e fa passi in avanti straordinari.

Ma in cosa consiste questa nuova tecnica? In primo luogo avviene una preparazione delle trachee chiamata decellularizzazione per eliminare tutte le cellule del donatore, seguita dall’applicazione delle cellule staminali prelevate dal paziente ricevente con l’aggiunta dei fattori di crescita per evitare il rigetto e per permettere la rigenerazione della trachea.

Visto che l’operazione sulle due donne è stata un successo, il dott. Macchiarini ha già anticipato che la stessa tecnica verrà utilizzata a breve su due nuove pazienti, entrambe toscane.

[Fonte: Repubblica]